Le illustrazioni
Si viene immediatamente rapiti dalla copertina, presa da una tavola interna dell'albo, e non ci si stacca più dalle pagine che una dopo l'altra ci fanno vedere corpi e ambienti in un modo particolare e diverso da quello cui siamo abituati. Il nudo, il non per forza bello e perfetto, ci avvicinano subito alle protagoniste di questo libro.
La storia
Baek, autrice coreana, ci accompagna alle vecchie terme della città (non quelle nuove dove c'è anche una stanza dei giochi) con Dokji e la severa mamma. Il patto è quello di farsi ben strofinare nell'acqua calda per ricevere come ricompensa lo yogurt. Da uno scenario più che mai realistico, dato anche dallo stile illustrativo unico di Baek, arriviamo alla magia pura dell'incontro con una fata nella vasca dell'acqua fredda.
La fata
Pur essendo una creatura magica, ha sembianze normalissime (niente ali o orecchie a punta) e ci si presenta nello splendore di un corpo nudo di una simpatica vecchietta giocosa. Quello che fa con la bambina è semplicemente giocare. La fata non elargisce consigli di vita, non cerca di educare Dokji per spingerla ad ascoltare la mamma e andarsi a lavare nell'acqua calda, evitando di prendersi il raffreddore in quella fredda, raffreddore che la bimba poi prende davvero. Poi però sarà la fata a curare quello stesso malanno preso nell'incoscienza del gioco, sbucando da una ciotola dell'acqua di fianco al letto di Dokji.
Nessuna morale, nessun giudizio, nessun insegnamento. Questo libro è il racconto di un'esperienza che nasce in un contesto più che mai reale, si muove con naturalezza nell'immaginazione e diventa magia, lasciando chi legge a bocca aperta e con un desiderio: rileggerlo ancora e ancora.