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Dal 29/08 al 12/09
Erri De Luca al Festivaletteratura
Dalla pagina dell'autore di Festivaletteratura
'Erri De Luca (Napoli, 1950) ha scritto narrativa, teatro, traduzioni, poesia. Ancora diciottenne, ha vissuto in prima persona la stagione del '68, aderendo ai movimenti della sinistra extraparlamentare. Tra gli anni Settanta e Novanta ha esercitato diversi mestieri manuali e lavorato come volontario sia in Tanzania che in Bosnia durante la guerra civile. Parallelamente ha studiato da autodidatta l'ebraico, traducendo alcuni libri della Bibbia. Lo scopo di queste traduzioni, che De Luca chiama «traduzioni di servizio» (e che sono apprezzate anche dagli specialisti), non è quello di fornire il testo biblico in una lingua semplificata o elegante, ma di riprodurlo nella lingua più simile e più obbediente all'originale ebraico. Opinionista di quotidiani come Il manifesto e la Repubblica, a partire dall'uscita, nel 1989, di Non ora, non qui, ha firmato decine di libri tradotti in oltre trenta lingue. Ha collaborato con artisti come Gian Maria Testa, Mario Brunello, Marco Paolini, Gabriele Mirabassi, Sara Cianfriglia e Simone Gandolfo alla messa in scena degli spettacoli Attraverso, Chisciotte e gli invincibili, In nome della madre, In viaggio con Aurora e Chisciottimisti, da lui stesso scritti e interpretati. Appassionato alpinista, vive nella campagna romana. Negli ultimi anni ha pubblicato La faccia delle nuvole, La natura esposta, Diavoli custodi (con disegni di Alessandro Mendini), Il giro dell'oca, Anni di rame e Impossibile.'
Erri De Luca sarà presente al Festivaletteratura 2019 mercoledì 4 settembre alle ore 17.00 a palazzo San Sebastiano all'evento 'Enrico detto Erri'
Alpinista, amante della montagna, traduttore di yiddish ed ebraico antico, autista di convogli umanitari, scrittore, attivista politico, giornalista, volontario durante la guerra civile nella ex-Jugoslavia... la figura di Erri De Luca è multiforme e forse impossibile da raccontare in poche righe, ma certamente da quando nel 1989 uscì Non ora, non qui – il suo romanzo d'esordio – l'autore napoletano ha saputo rispondere alle "domande" che il periodo storico gli presentava, trattando i temi più disparati nei suoi romanzi (Il peso della farfalla, In nome della madre, I pesci non chiudono gli occhi, Impossibile) e riuscendo a coniugare le due anime che lo abitano: lo spirito battagliero – "ho bisogno di una buona causa per essere messo in moto", afferma – e quello contemplativo, che lo porta a scrivere "su quaderni a righe storie che escono alla lentezza e al fruscio della penna su carta. Non scrivo seduto ad un tavolo ma sulle ginocchia. Scrivo prima che spunti il giorno".
«Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.»
(Erri De Luca, Valore, da Opera sull'acqua e altre poesie, Einaudi, Torino, 2002)
Si va in montagna da soli per starsene da minuscoli dentro le immensità di natura. Molte le variabili in salita, dall'incontro con una cerva all'attraversamento di una foresta sradicata dal vento. Unico il caso di due che si ritrovano in un passaggio esposto a decenni di lontananza dalla fine della loro amicizia
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