Arturo Finzi scopre di essere ebreo quando nel 1938 il regime fascista vara le leggi razziali. Da quel momento comincia a scrivere un diario in cui racconta le tappe della sua progressiva segregazione. La sua storia ricorda il dramma di tanti ragazzi ebrei italiani che hanno visto morire le loro speranze di vita e d'amore assai prima di ritrovarsi in un campo di sterminio.