Ripresi da varie versioni scritte e orali, questi racconti della traduzione chan e zen, molti dei quali inediti in Occidente, vengono qui rivisitati sotto una nuova luce ed arricchiti con poesie che ne approfondiscono il senso. Si incontrano le figure più emblematiche dei patriarchi cinesi o di grandi maestri giapponesi iconoclasti quali Ikkyu e Hakuin che seppero restituire la vitalità originaria a uno zen decadente; ma anche artisti, samurai, strani albergatori e perfino una sorprendente cortigiana. Vi viene anche dimostrata l’influenza esercitata dallo zen sulle arti marziali, la poesia, la pittura e la cerimonia del tè.