di Robert Swindells
«Nel ventre del drago loro quattro diventavano una cosa sola, in modi ai quali Trot preferiva non pensare. Vedevano attraverso gli occhi di Gary, no? Facevano quello che voleva lui, annullavano la loro mente nella sua, e con ciò? Il divertimento era grandioso, e dopo tornavano a essere se stessi, perciò andava tutto bene, giusto? Giusto, no?»
Chiunque conosce la storia del drago che nel lontano passato, ai tempi dei Vichinghi, terrorizzò la città di Elsworth: una leggenda perfetta per essere rappresentata a scuola nella recita per la fiera di primavera... Ma se non fosse solo una leggenda? Mentre Fliss e i suoi compagni di classe lavorano alla costruzione del drago – un innocuo gigante di cartapesta, spaventosamente realistico – è impossibile ignorare il moltiplicarsi di fatti inquietanti in tutta la città. Nessuno sa cos'abbia visto Ronnie Millhouse, l'ubriacone del paese, di notte nel parco (ma sicuramente era una creatura verde, dai denti scintillanti e la lunga coda); è impossibile stabilire chi o cosa abbia calpestato i tulipani di Percy Waterhouse (di certo, però, le orme rimaste sul terreno non sono umane). Ma soprattutto, a ogni prova dello spettacolo una domanda attanaglia Fliss: quale forza misteriosa si impossessa dei suoi amici Lisa, Trot, Gary ed Ellie-May, quando entrano nel drago di cartapesta e gli danno vita?