Anna Frank, la ragazzina perseguitata dai nazisti perché ebrea, ha commosso con il suo Diario intere generazioni, divenendo simbolo della Shoah.
In questo racconto si è scelto un originale taglio narrativo: è la casa di Amsterdam, in cui Anna e i suoi familiari trovarono rifugio, con le sue umide e scalcinate pareti, la narratrice partecipe della loro forzata prigionia. Attraverso una narrazione intrisa di malinconia ma anche di speranza, l’autrice mette in luce la poetica ammirazione di Anna per la natura e la sua fiducia incrollabile nello splendore del cielo, fonti di consolazione e di speranza.
È un romanzo che si propone di avvicinare i giovani lettori all’immane tragedia della Shoah, con uno stile accattivante e un linguaggio scorrevole, intrecciando finzione narrativa e realtà storica.
Lorenza Farina è nata a Vicenza, dove lavora come bibliotecaria. Le piace scrivere storie che fanno divertire, ma anche riflettere. Ha pubblicato una ventina di libri, tra romanzi, racconti, fiabe e filastrocche, con i quali ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Ma il premio più grande è quello di svegliarsi la mattina con una nuova storia da raccontare.