Una rilettura critica del Jazz alla ricerca di presupposti didattici, per un’educazione musicale che privilegi l’ascolto, il gioco e la creatività.
Il Jazz: un gioco da ragazzi nasce da una rilettura critica del Jazz, della sua evoluzione e delle sue caratteristiche fondanti, volta ad individuare dei presupposti pedagogici trasferibili in una didattica che privilegi l’ascolto, il gioco e la creatività, senza togliere spazio alle tradizionali attività dell’educazione musicale.
Il percorso si sviluppa in tre capitoli. Il primo, di carattere sostanzialmente analitico, è incentrato sulle cosiddette “Mentalità Jazz”, da intendere come predisposizione alla fantasia, alla socializzazione e al coinvolgimento emotivo, tipiche della prassi jazzistica e presenti naturalmente nella quotidianità e nelle doti dei ragazzi. Il secondo e il terzo capitolo sono invece dedicati all’ascolto e all’improvvisazione, aspetti privilegiati della musica Jazz, in una ricerca che si dipana tra riflessione metodologica e proposte concrete di attività musicali; proposte che attraversano tutti i generi musicali, oltre ovviamente al Jazz, in particolar modo il Pop e il Rock, più vicini al mondo musicale dei giovani.
In ambito didattico, il Jazz può essere un gioco da ragazzi nella misura in cui l’educatore accetti egli stesso di lavorare secondo quei modi di fare, agire e pensare tipici di questa musica, che possono valorizzare il ruolo degli insegnanti e il loro “saper essere” musicale.