Nel primo anno di vita, consideriamo «gioco» l’attività autonoma che il bebè esprime soprattutto attraverso la motricità e la manipolazione di oggetti. Un’attività fondamentale per lo sviluppo psicofisico, perché permette di apprendere in una situazione di sicurezza, a condizione che il piccolo possa sperimentare senza vincoli o suggerimenti esterni. Ruolo dell’adulto è sostenere tale attività.
A questo scopo, il libro fornisce uno strumento di osservazione in grado di cogliere le competenze, soprattutto motorie e di interazione con oggetti e pari, del bebè. Un’osservazione che consenta inoltre di definire un progetto educativo e un ambiente che lo supportino nella sua area di sviluppo prossimo e che aiuti a riflettere sul contesto di gioco offerto al nido e sulla sua adeguatezza.
Dalla teoria alla pratica
La prima parte del volume presenta le idee portanti sul gioco e sul giocare e un’introduzione allo sviluppo nel primo anno di vita e alle peculiarità di questo periodo, in cui i cambiamenti sono più rapidi e importanti rispetto a qualunque altro momento del ciclo di vita.
Nella seconda parte, alla presentazione dello strumento di osservazione, si affianca una descrizione delle modalità di utilizzo, partendo dalla ripresa video, per costruire poi il materiale osservativo come base della riflessione sull’organizzazione dell’ambiente e sulle scelte dell’équipe educativa in funzione del bambino e dei suoi bisogni di esplorazione e gioco.
Infine, sono riportati alcuni esempi di utilizzo: nella pratica educativa e nella ricerca sul primo sviluppo, con il suggerimento di alcune interessanti piste di ricerca rispetto alle caratteristiche individuali del primo sviluppo e dell’interazione emergente con i pari.