Wang Fuman entra in aula senza dire una parola. Ha una semplice giacca di tela gelata, le guance paonazze, i capelli ghiacciati dritti in testa, le ciglia e le sopracciglia coperte di brina. Più che un bambino sembra un pupazzo di neve. Ma oggi c'è l'esame di matematica e, se anche fa freddo e deve camminare un'ora per raggiungere la scuola, Fuman non se lo perderebbe per nulla al mondo.