Justyce è un bravo ragazzo.
Non ha commesso alcun reato.
E allora perché quel poliziotto lo ha ammanettato e sbattuto a terra?
Ma soprattutto: se non fosse afroamericano le cose sarebbero andate diversamente?
Justyce McAllister frequenta l'ultimo anno della Braselton Preparatory Academy di Atlanta, ha un QI invidiabile ed è capitano della squadra di dibattito della scuola.
Fa di tutto per essere un membro rispettabile della società, per uscire dallo stereotipo che vede i neri come delinquenti. Ma nulla di tutto questo conta la notte in cui si ritrova in manette, accanto all'auto della ex fidanzata, senza aver fatto niente di male.
Com'è potuto succedere? Justyce ha sempre pensato che, impegnandosi il doppio degli altri per dimostrare il suo valore, sarebbe riuscito a evitare i pregiudizi e le discriminazioni che la società riserva agli afroamericani. Ma non è così.
Da quella notte non smette di interrogarsi sull'ingiustizia subita. Come avrebbe dovuto reagire? Cosa avrebbe dovuto fare? Nei suoi pensieri c'è solo una persona in grado di dare risposta alle sue domande: Martin Luther King. Justyce vuole seguire l'esempio che il reverendo ha lasciato al mondo, scoprire se la strada della protesta non violenta sia ancora percorribile. Inizia allora una corrispondenza a senso unico con il reverendo King, riempiendo le pagine di un diario di pensieri e riflessioni che cominciano con Dear Martin…
Non ha commesso alcun reato.
E allora perché quel poliziotto lo ha ammanettato e sbattuto a terra?
Ma soprattutto: se non fosse afroamericano le cose sarebbero andate diversamente?
Justyce McAllister frequenta l'ultimo anno della Braselton Preparatory Academy di Atlanta, ha un QI invidiabile ed è capitano della squadra di dibattito della scuola.
Fa di tutto per essere un membro rispettabile della società, per uscire dallo stereotipo che vede i neri come delinquenti. Ma nulla di tutto questo conta la notte in cui si ritrova in manette, accanto all'auto della ex fidanzata, senza aver fatto niente di male.
Com'è potuto succedere? Justyce ha sempre pensato che, impegnandosi il doppio degli altri per dimostrare il suo valore, sarebbe riuscito a evitare i pregiudizi e le discriminazioni che la società riserva agli afroamericani. Ma non è così.
Da quella notte non smette di interrogarsi sull'ingiustizia subita. Come avrebbe dovuto reagire? Cosa avrebbe dovuto fare? Nei suoi pensieri c'è solo una persona in grado di dare risposta alle sue domande: Martin Luther King. Justyce vuole seguire l'esempio che il reverendo ha lasciato al mondo, scoprire se la strada della protesta non violenta sia ancora percorribile. Inizia allora una corrispondenza a senso unico con il reverendo King, riempiendo le pagine di un diario di pensieri e riflessioni che cominciano con Dear Martin…