Faccio un respiro profondo. Già, perché voglio diventare scrittrice? Lo voglio e basta. Quando mi sia venuta questa idea non saprei dirlo, ma mi ricordo che non ho mai voluto diventare qualcos'altro. «È qualcosa che funziona da sé lo scrivere» ho detto. «Io scrivo sempre anche nella mia testa, voglio dire... quando mi succede qualcosa mi viene naturale costruirci sopra una storia come se io fossi la protagonista di un libro. E a volte m'invento un finale diverso. Credo che la cosa più bella sia proprio questa: poter decidere io quel che succede e come debba andare a finire...»
Katinka ha tredici anni e vorrebbe essere una scrittrice. Le storie le si affollano in testa, ma non sa come metterle su carta. Finalmente trova il coraggio di chiedere alla sua vicina di casa, Lidwien, che è un'autrice famosa, di darle lezioni di scrittura. Mentre si occupano del giardino, tagliano l'erba, riordinano, Lidwien suggerisce a Katinka come riuscire a trovare il suo stile, cosa scrivere e cosa non esplicitare... E Katinka comincia a scrivere. Scrive di suo padre, della sua nuova fidanzata, scrive di sé e riesce finalmente a esprimere quanto le manchi la mamma che è morta quando lei aveva solo tre anni. Ed è così che Katinka, imparando a osservare se stessa e gli altri come personaggi di un romanzo, si ritrova per caso ad aver scritto un libro.