L’abbandono dei fratellini nella foresta, i sassolini e le briciole di pane, l’orco, la fuga, infine il felice ritorno a casa. La fiaba è quella che tutti conosciamo di Pollicino. Riscritta per il teatro -cinquanta bambini sotto le coperte di altrettanti lettini, all’interno di una grande stanza di legno illuminata da una sola lampadina ad ascoltare la narratrice seduta su di uno sgabello che li sollecita a chiudere gli occhi e affinare l’ascolto- diventa ora un libro illustrato. E se durante lo spettacolo si è tutt’orecchi per non perdere una sillaba della storia e per cogliere tutte le suggestioni dei suoni e dei rumori che la avvolgono, sfogliando il libro sono gli occhi a inseguire le emozioni e i trasalimenti di Buchettino e dei fratelli. E sono gli occhi a trasmettere brividi e fremiti dinnanzi alle immagini della paurosa penombra del bosco o dell’incombente minaccia dei lupi o dell’oscura e sinistra presenza dell’orco. Ed è ancora con gli occhi che si ascolta la musica della banda in festa per il finale lieto. Un libro insomma, un libro con le immagini per illustrare quel che a teatro evocano parole suoni e rumori. Con il libro, un codice per effettuare il download gratuito della favola narrata da Monica Demuru, con gli effetti sonori dello spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio.